Dei ricercatori di due università tedesche hanno dimostrato che le api mellifere conservano una memoria degli elementi paesaggistici lineari dominanti nella loro zona di origine, come canali, strade e confini. Quando vengono trasportate in un’area sconosciuta, esse cercano elementi locali di questo tipo, ne confrontano la disposizione con la memoria e volano lungo questi elementi per cercare la strada di casa.
Divinità Bhramari Devi (dea delle api o dea di api nere)
Sappiamo che la corda dell’arco della divinità indiana dell’amore, Kama, quel che in occidente viene identificato come Eros o Cupido, era formata da una catena di api. Erano state loro, come abbiamo visto in un articolo precedente, a salvare il Mondo.
Nelle culture greca, latina e ittita, (popolo indoeuropeo che abitava la parte centrale dell’Asia Minore nel II millennio a.C., il più noto degli antichi popoli anatolici), le api compaiono in diversi miti legati alla rinascita e all’ira divina, le sacerdotesse di diversi culti venivano chiamate Melisse; fu una ninfa, Melissa, di cui Apollo si innamorò perdutamente, a insegnare ad Aristeo l’arte di allevare le api e agli uomini di come produrre l’idromele. Lo stesso Aristeo avrebbe appreso dalle ninfe l’allevamento degli animali e degli ulivi. Questa immagine mitologica offre lo spunto per comprendere come la pastorizia fosse assimilata alla cura delle api e dell’ulivo, cuore dell’economia mediterranea.
Abbiamo perso la capacità di ascoltare i suoni della natura che fino a qualche decennio fa non erano sommersi dal rumore frenetico delle nostre città e aprivano varchi alla sobria attenzione, alla misurata autonomia delle sensazioni reali del nostro corpo e del mondo circostante.
Non prestiamo più attenzione al fruscio delle foglie spinte dal vento, così come non sentiamo più le vibrazioni delle ali delle farfalle che ci passano vicine al viso. Il ruscellare dell’acqua, il costante ritmo della risacca sulla spiaggia, della pioggia in un bosco non riescono più a essere i nostri compagni di passeggiate.
A chi non è capitato di essere particolarmente stressato in alcuni periodi della vita? È una brutta sensazione che tutti prima o poi abbiamo provato.
Questo problema, a causa dello stile di vita sbagliato che si conduce nella nostra società, è molto diffuso e sta diventando sempre più comune. Quando siamo sotto stress, cresce la produzione dell’ormone del cortisolo, che si manifesta anche con segni fisici: pallore, battiti accelerati, dolori di stomaco, caduta dei capelli ecc. Fare yoga è un modo per prendersi cura di sé e volersi bene.
Si contano ben tre divinità Maya legate sia alle api (le melipone, api senza pungiglione) sia all’alveare; il miele viene utilizzato nelle cerimonie rituali e come medicina dalle molteplici proprietà.
La popolazione tribale dei Saan (Boscimani) annovera, tra le protagoniste dei miti fondanti, un’ape e una mantide. Si narra che l’ape trasportava la mantide attraverso un fiume, ma esausta, non riesce a giungere alla riva e la lascia cadere su un fiore acquatico. Da un seme, incastrato nel corpo della mantide, nascerà il primo uomo.
“I prodotti dell’alveare hanno innumerevoli proprietà e possono essere molto utili per il nostro benessere. La qualità dei prodotti deve essere sempre garantita ma quando si parla di salute umana questa garanzia di qualità deve essere ancora maggiore. Non c’è dubbio che la qualità debba iniziare in apiario, tenendo conto sia degli aspetti ambientali che gestionali….l’ambiente in cui sono posizionati gli alveari diventa un aspetto fondamentale nell’ottenere prodotti di qualità….
Ecco qui un suggerimento per la pelle in generale, e per le labbra in particolare, che in inverno possono essere il bersaglio del freddo e vento. Un balsamo per trattare le imperfezioni della pelle e per la guarigione di piccole ferite. In Egitto è ancora oggi una vera e propria tradizione; si dice venisse usato già da Cleopatra in persona.
Usare il miele grezzo per migliorare il sonno o come aiuto per dormire potrebbe sembrare un po’ un’affermazione azzardata perché il miele è solo zucchero salutare, giusto? Beh, in realtà no. C’è molto di più nel miele di quanto sembri. Che tu ci creda o no, il miele può aiutarti a dormire meglio, con un sonno più profondo e più riposante.
Accademia di Apiterapia propone un corso in presenza di APITERAPIA a Lecce in un palazzo del centro storico immersi nello splendore del barocco leccese. Come sede del corso abbiamo scelto palazzo Turrisi che guarda caso ospita un apiario sul suo terrazzo che domina i tetti di Lecce e che visiteremo, con le dovute protezioni, per l’esercitazione di apiterapia energetica. Il corso si svolgerà il 25 e 26 marzo 2023 in collaborazione con GoldenBuzz e con il patrocinio del Comune di Lecce.
Il miele, già definito elisir di lunga vita da Pitagora, nei secoli è sempre stato considerato alimento essenziale e nutrimento spirituale. Le proprietà benefiche del miele risalgono a tempi immemori, circa 3000 anni prima della nascita di Cristo. Gli Egizi furono i primi a sfruttarne tutto il potenziale: spirituale, cosmetico e nutraceutico; testimonianze che trovano conferme nelle tombe dei faraoni. Durante gli scavi archeologici, infatti, sono stati ritrovati vasi di miele che veniva utilizzato durante i riti di mummificazione o per curare disturbi digestivi, scottature e ferite.