
Il cervello dell’ape e in generale “l’intelligenza” di questo piccolo insetto hanno da sempre esercitato un grande fascino sull’uomo, tanto che oggi la neurobiologia dell’ape è una branca di studi che ci riserva sempre nuove scoperte.
Dotato di quasi un milione di neuroni compressi in meno di mezzo millimetro, il cervello dell’ape sembrerebbe non competere con quello umano (20 miliardi di neuroni), ma di sicuro compete con quello di altri insetti come, ad esempio, la formica o la mosca che non superano i circa 250.000 neuroni e ne hanno uno molto più piccolo (fino a 50 volte).
Un altro aspetto emotivo che ci accomuna all’ape è la loro manifestazione, reazione pacifica all’intrusione nel loro sistema di un altro animale: l’uomo.
Non è raro incontrare apicoltori sicuri di essere riconosciuti dalle proprie api, è vero, un’ape nella stagione produttiva ha una vita limitata di circa 60 giorni, ma l’apicoltore controlla l’alveare almeno una volta a settimana e ciò comporta una costante presenza dell’uomo, tale da indurre le api a memorizzarne l’identità (F. Colafemmina, 2017).
a cura di Michele Buffa