
Ovvero la vita dei mieli in piazza.
Una piccola Venezia sul miele, ecco cosa era Sacile, Città del Miele (1), in un sabato e una domenica di Ottobre. Una riscoperta dei mieli friulani (2) e delle prelibatezze della zona. Già da Sabato pomeriggio i bambini gridavano estasiati durante i racconti dei loro Maestri di Apicoltura, tra arnie e favi, le piccole api operaie e la grande regina. Le loro parole si scioglievano nel porticato del Comune, addobbato da piccola arena nei boschi.
Bravi i competenti Costruttori di gazebo della Pro-Sacile, che dalla mattina di sabato sciamavano, in anticipo sulle api che sarebbero poi arrivate, da una struttura da elevare alle canaline per la corrente; arredavano, con pazienza e gusto, il mercato degli Apicoltori e delle Aziende florovivaistiche, nella piazza del Popolo a festa. Sotto un bel sole autunnale, le api, richiamate dal dolce aroma del miele, si sono avvicinate agli espositori, curiose come la tanta gente che affollava la piazza. Profumi di Miele di Castagno e Tiglio, di Melata e Tarassaco, miscele dorate di mieli e polline, propoli e cera facevano da richiamo alla vista dei passanti. Tutti questi mieli noti, come di Amorpha fruticosa, ed altri della flora dell’Alpe Adria si mostrano sui tavolini, stuzzicando la curiosità dei tanti stranieri raccolti in questa Città del Miele.
Odore di caffè nell’aria, ma non solo dai bar che affollano con i loro colori e clienti la piazza, ma da provare con vari mieli. Questa era la proposta da gourmet, la sfida a nuove nozze tra due sapori così diversi e opposti da non sembrare abbinabili. E invece… eccoli qui gli Assaggiatori avvicinarsi alle tazzine, scegliere il loro miele, scioglierlo sul loro palato e poi, saggiarlo con una calda dose di caffè appena fatto, per stupirsi della scoperta di nuovi sapori.

Nel sole al pomeriggio che si attarda nella Loggia del Comune, si imbarca in un viaggio solitario, un Cultore dell’apiterapia; bimbi irrispettosi dei loro genitori si attardano a domandare quanti sono i doni delle belle api e qualcuno, tra loro, ha già nella testolina qualche altro regalo che i grandi ancora non conoscono. Che scoperta inattesa. E tra domande e le risposte sulle doti del miele, pollini e propoli, le carezze fascinose di una terapia della Natura si tingono delle primi luci del tramonto che virano al bianco solare delle prime lampade che si accendono. Domande che cercano le certezze degli apicoltori che, da tradizione e loro esperienza, hanno sempre usato le ricette i doni delle api per la loro Salute, scoprendo che le ricerche moderne ne verificano l’utilizzo.

A sera, scorre come il Livenza, la gente tra i tavolini dei bar e i gazebi illuminati, con le tante tonalità di giallo dei vasetti di miele a sedurre i curiosi avventori della piazza. Lentamente si chiudono i sipari della fiera, in attesa della notte. Restano le api sulle magiche lastre di Luca (3), ricordo dei loro voli primaverili, a sorvegliare la Loggia, come bandiere della forza della Natura tutta da scoprire ancora.
Così, sono loro a confrontarsi la mattina con i primi passanti e poi gli avventori dei bar. Tra tazzine di caffè ed espressi, nel risveglio, con il brusio di tante voci e passi sulle strade che sfociano nella piazza del Popolo, riprende il volo delle api vere, quelle delle etichette sui mieli e le tante fotografate. E poi riprende il volo della esposizione dei MIELI DI ALPE ADRIA. Tra uno scampanare dalla torre della Cattedrale. Vibrazioni metalliche aleggiano leggere ad aprire mente e cuore alla Natura.
Ciao Api dell’Alpe Adria, a presto cari Amici di Sacile!
NOTE:
- https://www.cittadelmiele.it/citta/
- https://laboratorioapisticoregionalefvg.uniud.it/articoli/mieli-del-fvg
- https://www.mondoapi.it/
a cura del dr. Piero Milella