Il miele: mille e una proprietà anche in medicina veterinaria

Tra i prodotti dell’alveare il miele è sicuramente quello più noto al pubblico del mediterraneo che, anche attraverso il folklore popolare ne conosce i molteplici aspetti positivi legati agli effetti energetici, nonché alle proprietà antibiotiche ed antiossidanti. Come molti prodotti di origine vegetale il miele risulta infatti ricco di flavonoidi, sostanze con un alto potere antiossidante; tuttavia, è ampio e variegato il contenuto di molecole con proprietà farmacologiche presenti nel miele.

Meritano sicuramente particolare attenzione i diversi tipi di enzimi, catalizzatori di reazioni biologiche alla base del corretto funzionamento di sistemi, organi e apparati, che aprono un ampio scenario di applicazioni terapeutiche in ambito clinico veterinario.

Diastasi e defensine, ad esempio, possono essere utili nel supporto di squilibri del sistema immunitario o in caso di disbiosi intestinale. Le defensine, infatti, giocano un ruolo importante nel garantire l’attivazione dei globuli bianchi.

Le diastasi invece, sono un gruppo di enzimi che idrolizza l’amido (= polisaccaride = zucchero complesso) in maltosio e altri zuccheri semplici favorendo l’assorbimento di questi ultimi da parte del microbiota intestinale e delle stesse cellule della mucosa che ricoprono i villi, strutture destinate all’assorbimento dei nutrienti. L’uso del miele potrebbe pertanto risultare una carta vincente soprattutto in alcune patologie caratterizzate dall’alterazione di queste strutture, come ad esempio la parvovirosi canina, particolarmente pericolosa per i cuccioli di età inferiore ai 6 mesi, che possono venire mortalmente defedati dal virus che colpisce specificamente i villi dell’intestino tenue. La somministrazione di zuccheri semplici, rapidamente assorbiti per via linfatica già dalla bocca, in combinazione con zuccheri disponibili per le cellule che costituiscono la parete intestinale, acquista di conseguenza un valore aggiunto importante all’interno di una terapia farmacologica correttamente bilanciata, rendendo il miele un ottimo alleato per la sopravvivenza dei cuccioli colpiti dalla gastroenterite emorragica causata dal parvovirus canino.

Altre due famiglie enzimatiche che forniscono interessanti potenzialità al miele, soprattutto in ambito dermatologico sono le glucosio ossidasi e le collagenasi.

Per una migliore comprensione del testo si rimanda alla lettura dell’articolo pubbloicato sul blog di Accademia di Apiterapia alla paginahttps://www.accademiadiapiterapia.com/2024/02/10/il-miele-a-supporto-della-dermatologia-e-della-gastroenterologia-veterinaria-alcuni-casi-clinici/

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