LE API COME INSETTI BIO-INDICATORI: i risultati delle attività di biomonitoraggio in collaborazione all’azienda Ducati Motor Holding S.p.A.

Articolo pubblicato sul numero di aprile 2022 della rivista L’Apicoltore Italiano

Nell’ambito delle proprie attività di  monitoraggio ambientale, l’azienda  Ducati  Motor  Holding S.p.A ha sempre promosso un significativo impegno per la tutela delle biodiversità e per il rispetto  della salute pubblica. Nel 2016 l’azienda ha avviato un piano di monitoraggio ambientale che si avvale delle api come insetti “bio-indicatori”. Dal 2017 la realizzazione del progetto viene svolta in collaborazione con la Dott.ssa Tulini, Veterinario libero professionista e PhD in Sciente degli alimenti e Tossicologia Veterinaria. Il goal di maggiore interesse nel primo anno (2017) è rappresentato dall’individuazione del glifosate, erbicida applicato in azienda per il controllo delle piante infestanti, come principale causa dello spopolamento degli alveari che si era registrato in modo ciclico, con regolarità costante, negli anni precedenti. Tuttavia il percorso di indagine eco-tossicologica finanziato dalla Ducati, ha rivelato un basso impatto dei pesticidi nell’areale monitorato dagli alveari sentinella.

In questi anni di studio anioni, IPA (idrocarburi policiclici aromatici) e Metalli pesanti sono risultate le categorie tossicologiche di maggiore impatto nell’areale sottoposto ad indagine. Per l’anno 2020, il fenomeno Covid-19 ha reso necessario il temporaneo arresto delle attività di analisi chimica su matrici apistiche api, miele e cera. Gli alveari Ducati sono stati comunque seguiti da un professionista competente, per assicurarne la sopravvivenza ed il benessere. Nella primavera 2021, 5 alveari localizzati presso la sede Ducati di B.go Panigale, sono stati disposti presso un nuovo apiario sperimentale ornato di piante mellifere e vasche d’acqua. I parametri utilizzati per definire rischi e pericoli tossicologici di quest’area urbana sono stati sintetizzati nella Figura 1.

A causa di condizioni climatiche anomale rispetto all’andamento tradizionale delle diverse stagioni (inverno mite, temperature primaverili inferiori alla media con piogge abbondanti, nonché estate tardiva) il periodo primaverile/estivo dell’anno 2021 è stato caratterizzato da un intenso fenomeno di sciamatura su tutto il territorio nazionale, che si è protratto in modo eccezionale fino alla prima metà di luglio, compromettendo le attività di raccolta nettare e produzione miele. La produzione di miele è stata particolarmente scarsa proprio nel basso appennino tosco-emiliano. Tuttavia, rispetto ai precedenti anni di studio, dalla seconda metà del 2020 iniziano a notarsi i segni di un decrescente impatto di alcune patologie tipiche delle api osservati negli anni precedenti, in corrispondenza a decrescenti livelli di concentrazione di anioni, metalli pesanti e IPA (idrocarburi policiclici aromatici) nelle matrici analizzate: api, miele e cera. Diversamente dagli anni precedenti nel 2020 e nel 2021 non sono stati registrati casi di covata calcificata e non sono state osservate alterazioni dell’apparato alare. Nel corso di altre indagini eco-tossicologiche svolte in collaborazione e con la supervisione della sottoscritta, così come presso la Ducati Motor Holding S.p.A. nella seconda metà del 2020 e nel 2021 si osserva una significativa riduzione dei livelli ambientali delle categorie tossicologiche monitorate

In particolare, l’impatto eco-tossicologico prodotto dalla combinazione di anioni, IPA e metalli pesanti era segnalata, oltre che dai risultati numerici delle analisi chimiche, anche dai riscontri bio-morfometrici, che in questi anni sono stati caratterizzati dalla presenza di alterazioni determinate da miceti (covata calcificata – Ascosphaera apis) o da una combinazione tra batteri anaerobi e miceti (deformità delle ali, ecc).

I risultati analitici del 2021 evidenziano livelli di concentrazione degli IPA nella cera, inferiori ai LMR imposti dalla normativa vigente per olii e grassi di origine animale (10 μg/Kg). In particolare il dati quali-quantitativi relativi a questa categoria tossicologica sono i più bassi mai registrati con il nuovo metodo di analisi chimica mirato agli idrocarburi ed adottato a partire dal 2018. Il rapporto tra le concentrazioni dei singoli principi attivi tra i metalli pesanti e gli IPA misurati nelle matrici apistiche campionate nei pressi della città metropolitana di Bologna, suggeriscono queste categorie tossicologiche come principali fonti di inquinamento nell’area monitorata; il trasporto pubblico e privato risulterebbe come principale fonte di emissione.

Tale ipotesi viene formulata attraverso l’analisi dei dati ricavati dalla bibliografia vigente. Cosa succederà ora che, al declino della recente pandemia con l’aumento del traffico automobilistico, aereo e ferroviario? I dati relativi a diossine e furani restano ancora limitati per poter definire correttamente la loro influenza in quest’area. Da questi dati emergono alcuni dubbi riguardo il metodo analitico, che tuttavia risultano difficili da sanare a causa dell’assenza di un concreto interesse di indirizzare le ricerche scientifiche ed i relativi finanziamenti sui possibili rischi di sanità pubblica e di conservazione delle biodiversità, legati ad una migliore comprensione della distribuzione dei POPs (Persistent Organic Pollutants) in un organismo complesso come il Super-Organismo alveare.

a cura della dr.ssa Serena M.R. Tulini

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