20 maggio: Festa delle Api e della Apicoltura

Si stima che circa 10.000 persone abbiano i loro alveari in Slovenia, una nazione di poco più di due milioni di abitanti: Si tratta di ben 10 volte più apicoltori per abitante che in Spagna, il più grande produttore di miele in Europa.

L’amore della nazione alpina per le api risale al 18° secolo, quando lo sloveno Anton Janša (1734-1773) scrisse il primo manuale di apicoltura moderna. A quel tempo gran parte della Slovenia moderna faceva parte della provincia asburgica della Carniola, e l’imperatrice Maria Teresa nominò Janša come uno dei primi insegnanti della scuola di apicoltura nella capitale imperiale, Vienna.

Anton Janša ha gettato le basi dell’apicoltura che sono ancora in vigore oggi in molte parti d’Europa e nonostante i progressi tecnologici. E in effetti, il 20 maggio è stato scelto come data per la Giornata mondiale delle api perché è il compleanno di Anton Janša.

Janša era anche un pittore e ha contribuito ad un altro aspetto del patrimonio apistico sloveno, come la decorazione dei pannelli, come nella foto su riportata tratta dal sito Radol’ca.si, oppure di vita quotidiana come la donna di campagna che trascina indietro il marito errante da un caffè.

In Slovenia, come in altre realtà europee, e quasi per ultimi in Italia, alcuni apicoltori si sono rivolti alla qualità del miele in apiterapia, cioè l’uso dei prodotti apistici in generale, e del miele in particolare, per il benessere umano e degli animali.

Spesso in piccoli villaggi sloveni, oltre alla possibilità di godere di un massaggio al miele, i visitatori sono invitati in una piccola cabina di legno (apiari olistici) per prendere le vibrazioni delle api, apparentemente benefiche per le condizioni polmonari. In effetti, entrando all’interno della cabina, si è inghiottiti da un ronzio denso e soporifero che proviene da vari alveari intarsiati in una delle pareti. Grazie alle arnie in uso in quelle Regioni, negli Apiari Olistici, oltre che riposarsi su una comoda poltrona, cullati dal lieve ronzio delle api, si può trascorrere qualche ora oppure una notte intera, schiacciando un pisolino su dei materassini sovrapposti alle arnie.

In Italia, le arnie impiegate sono diverse, ma sono collegate alla struttura centrale attraverso delle finestre dotate di reti di sicurezza, e sia il profumo che le vibrazioni delle api sono percepibili all’interno dell’Apiario Olistico, come nella foto di quello appena inaugurato a Palermo (1). Ciò permette di avere uno spazio maggiore per godere questi momenti di relax in pieno confort.

Questa nuova specialità dell’apiterapia (in inglese BHT-BeeHive Therapy o terapia delle arnie), affiancata da una vera confidenza nell’impiego dei prodotti apistici (propoli, polline, pappa reale, cera e veleno d’ape) è ciò che Api&Benessere di WBA Onlus e Accademia di Apiterapia propongono con webinar, corsi e pubblicazioni. Sempre per restare nel solco tracciato da Anton Jansa e Filip Terč, padre dell’apiterapia.

a cura del dr. Piero Milella

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