
La saliva veniva usata regolarmente tanto dagli egizi quanto dagli esseni nei vari usi terapeutici. Il terapeuta ne mescolava una piccola quantità del paziente con un po’ di terra che il malato prelevava nel luogo dove viveva. La poltiglia veniva sistemata, come un’unzione, nella parte più alta della fronte, alla radice centrale dei capelli, (tra il 7°e il 6°chakra) e sul punto del corpo sofferente, per creare un’apertura ed un collegamento tra i due chakra.
La ragione era già ovvia: la saliva presenta una straordinaria concentrazione di Prana, Qi, ecc., (energie vitali), infatti la saliva raccoglie, unisce e trasmette al nostro organismo, grazie alla circolazione dei meridiani, le energie vitali che scorrono e si concentrano nella bocca.
L’energia vitale di una persona e così anche nell’ape è focalizzata nella saliva, quando gli innamorati si baciano, mescolano le loro energie fondamentali, rinforzando e consolidando il loro vero essere, stabilendo un ponte tra il sottile e il denso. Anche le api aggiungono la loro saliva per trasformare e produrre i vari prodotti dell’alveare per il loro benessere, energizzando ancora di più di quanto già donato da madre natura. Sarebbe un vero peccato, perderci questa opportunità, data da questa sinergia e vitalità che nasce dall’unione tra la nostra e la loro saliva, dalle virtù incontestabili, per il nostro benessere. Non a caso il miele ha un’attività anti-cariogena sui nostri denti. (D. Meurois, 2003)
a cura di Michele Buffa