
“Le api sono vespe che sono passate a uno stile di vita vegetariano, e la grande maggioranza delle api si nutre di polline e nettare. Alcune specie di api senza pungiglione, tuttavia, raccolgono anche carogne, e alcune sono completamente tornate a uno stile di vita necrofago, basandosi sulle carogne per le proteine e rinunciando del tutto alla visita dei fiori. Una specie poco conosciuta di ape tropicale ha evoluto un dente in più per mordere la carne e un intestino che ricorda più da vicino quello degli avvoltoi piuttosto che altre api”. Così esordisce la ricerca di un gruppo statunitense sulle “api avvoltoio”, del genere Trigona (1).
In genere, le api non mangiano carne. Tuttavia, una specie di ape senza pungiglione nei tropici ha evoluto la capacità di farlo, presumibilmente a causa dell’intensa competizione per il nettare. Quindi o sono rimaste simili alle lontane parenti vespe o lentamente si sono evolute in questo risultato onnivoro. Un comportamento alimentare che permette di esplorare come si evolve la “flora intestinale” (microbioma) quando la “dispensa” si estende dal mondo vegetale a quello animale.
La dieta e i microbiomi intestinali sono intrinsecamente legati sia su brevi che su lunghe scale temporali. I cambiamenti nella dieta possono alterare il microbioma, mentre i microbi a loro volta permettono agli ospiti di accedere a nuove diete. Api da miele, bombi e api senza pungiglione hanno l’intestino colonizzato dagli stessi cinque microbi fondamentali. La maggior parte delle specie di api sembra abbia mantenuto questi stessi batteri per circa 80 milioni di anni di evoluzione, ma le api-avvoltoio mostrano un cambiamento.

In Costa Rica, dove vivono queste api senza pungiglione, i Ricercatori hanno appeso esche di pezzi di pollo crudo ai rami delle boscaglie frequentate dalle api-avvoltoi, osservandone i comportamenti alimentari e quelli sociali (etologici). I “cestini” che normalmente le api da miele riempiono di polline erano in questo caso riempite con la carne strappata con il loro sistema masticatorio. Il loro bottino carneo è poi separato da quello vegetale, tanto che il loro miele è simile a quello normalmente atteso.
I cambiamenti dei soli batteri della “flora intestinale” di queste api per poter digerire carne putrefatta sono stati studiati dal team di ricerca: sono in genere batteri che si sviluppano in ambienti acidi come il Lactobacillus (quello che si trova pure nel nostro intestino, visto che mangiamo pure noi cibo fermentato) e altri batteri, come il Carnobacterium, associati alla digestione della carne, e che nel contempo proteggono le api da agenti patogeni che si sviluppano nelle carogne. L’abbondanza di batteri acidofili suggerisce che un intestino acido è importante per la nutrizione e la salute delle api-avvoltoio, come è stato trovato in altri animali che si nutrono di carogne.
“I ricercatori hanno scoperto che le api avvoltoio hanno perso alcuni microbi ancestrali “core”, mantenuto altri, e sono entrati in nuove associazioni con microbi acidofili”, scrivono gli stessi Autori della ricerca.
Concludendo: “Questa ricerca espande la nostra comprensione di come la dieta interagisce con i microbiomi su tempi brevi e lunghi in uno dei punti caldi della biodiversità del mondo”. E a noi permette di comprendere la enorme e complessa BIODIVERSITA’ in cui viviamo!
NOTE:
- Figueroa LL, Maccaro JJ, Krichilsky E, Yanega D, McFrederick QS. Why Did the Bee Eat the Chicken? Symbiont Gain, Loss, and Retention in the Vulture Bee Microbiome. mBio. 2021 Nov.
a cura del dr. Piero Milella