L’APITURISMO SI PUO’ SVILUPPARRE ANCHE IN ITALIA GRAZIE ALLA DIFFUSIONE DEGLI APIARI OLISTICI

Articolo pubblicato sul numero di marzo 2021 della rivista L’Apicoltore Italiano

Il turismo è un ramo dell’economia in cui i valori culturali e naturalistici devono essere considerati e preservati. La tendenza osservata nel turismo negli ultimi anni è quella orientata all’interesse per forme pro-ambientali di viaggio: ecoturismo e agroturismo, turismo naturale e culturale. I turisti cercano modi attivi per trascorrere il tempo libero; bisogna considerare che non solo l’attività fisica è cruciale ma anche quella cognitiva. L’opportunità di fare nuove esperienze, di incontrare le specificità naturali e culturali di una regione diventano un motivo di viaggio.

Un ottimo esempio di questa forma di turismo è, per esempio, l’apiturismo, una forma di turismo che si occupa di cultura e tradizioni delle comunità rurali; questa attività culturale potrebbe essere considerata come uno dei modi di sviluppo più sostenibili oltre che una forma di turismo di nicchia. Strettamente connesso all’apicoltura, l’apiturismo offre esperienze che permettono di arricchire le proprie conoscenze sul mondo delle api e della natura, godendo degli effetti rilassanti e salutistici degli apiari e dei prodotti dell’alveare.

Le attività legate all’apiturismo permettono al turista di osservare il lavoro di un apicoltore, il metodo di produzione del miele, di degustare diversi tipi di miele, di conoscere le sue proprietà e di conoscere altri prodotti apistici, spesso poco conosciuti o perfino ignoti. L’avvicinamento del turista al mondo dell’apicoltura rafforza la conoscenza della correlazione ecologica tra l’uomo e le api. L’offerta può essere data da apicoltori, aziende agrituristiche ed ecoturistiche, Comuni ed aziende turistiche. Lo sviluppo dell’apiturismo è un’opportunità per risvegliare l’interesse verso le zone rurali, promuovere nuove professionalità, creando nuovi posti di lavoro e riscoprendo le culture e le tradizioni di una regione.

Un Paese leader dell’apiturismo è la Slovenia; questo segmento del turismo naturale è diventato, nel tempo, ricercato sia per i turisti italiani che per quelli stranieri. La curiosità nei primi anni di lancio degli apiari olistici è stata abbinata alla ricerca di ambienti rustici ma naturali, dove il binomio api-salute è stato premiante.

Negli ultimi anni c’è stato un incremento dell’apiturismo anche in Polonia, Germania, Repubblica Ceca, Lituania, Ucraina e in Spagna. Per un esempio esotico possiamo citare anche i Caraibi, dove a Trinidad e Tobago (http://www.new-ag.info/00-5/focuson/focuson10.html), famose per le spiagge incontaminate e le foreste pluviali, si è deciso di replicare il modello della Slovenia per contrastare la diminuzione delle api. In queste isole caraibiche si propongono safari (*) dedicati all’apicoltura: i partecipanti possono osservare le operazioni di smielatura, imparare a distinguere i tipi di miele e conoscere le abitudini delle api caraibiche. Un argomento che permette di valutare le possibili connessioni tra apiturismo e attività collaterali o indotto lo possiamo trovare in una ricerca che analizza numerosi aspetti dell’apiturismo in 75 (**) attività apituristiche in Europa (nessuna italiana, purtroppo) (https://www.researchgate.net/publication/277711666_Api-tourism_in_Europe). Come metodo di ricerca è stato utilizzato un questionario per l’analisi dell’offerta apituristica e sono state condotte interviste con 50 turisti selezionati a caso per determinare l’interesse nell’offerta.

In questa ricerca le funzioni di base dell’apiturismo sono state così definite:

  • Funzione educativa – l’apiturismo promuove attività ambientali pro-ecologiche rendendo i turisti consapevoli dell’enorme ruolo che le api svolgono nel funzionamento di molti ecosistemi.
  • Funzione turistica – attira l’attenzione sulle tradizioni, la cultura, l’arte e gli aspetti naturalistici di una regione,
  • Funzione salutare – promozione dei metodi di trattamento naturali e dei prodotti delle api che, se usati correttamente, possono essere utili in numerosi disturbi. Mostrando le numerose applicazioni dei prodotti delle api in cucina, medicina, cosmesi, e una promozione dello stile di vita naturale, si incentiva un ritorno alla natura molto sentito in questo periodo storico.
  • Funzione sociale – un’offerta apituristica permette di attivare una comunità locale creando nuovi posti di lavoro nei servizi turistici, avviando network tra professionisti di vari settori, beneficiando del potenziale di conoscenza ed esperienza degli apicoltori.

Un’esperienza di apiturismo per esempio può partire dalla visita ad un apiario in compagnia di un apicoltore esperto per scoprire la vita delle api e imparare a riconoscere i tipi di miele. La visita di un giardino di piante officinali e mellifere che circonda l’apiario, è il prologo per poi finire con una rilassante sosta nell’apiario olistico.

Il ronzio delle api nell’Apiario Olistico (beehumming) offre una pausa molto rilassante, mentre i profumi che saturano la casetta, alla quale sono collegate le arnie, ricchi di molecole volatili, favoriscono il benessere del sistema respiratorio (apiaromaterapia). I centri più attrezzati potranno anche offrire trattamenti estetici sfruttando le caratteristiche di tutti i prodotti dell’alveare (apicosmesi) e massaggi detossicanti con il miele.

Sono tante le sfaccettature che può assumere l’apiturismo il cui fulcro diventano l’apiario olistico (https://apiebenessere.wordpress.com/2020/04/16/apiario-olistico/) e l’apicoltore che lo gestisce. Ma è premessa importante per raggiungere con successo l’obiettivo, oltre alla sua esperienza apistica, che vi sia la necessaria formazione per proporre nel modo più corretto e professionale la sua offerta di servizi.

Ma cos’è un apiario olistico?

L’Apiario Olistico è una struttura alla quale sono collegate esternamente delle arnie in modo che l’aria degli alveari vada a saturare di profumi e suoni l’ambiente interno, infatti anche le frequenze del ronzio (beehumming) possono avere una valenza salutare; gli alveari sono collegati alla struttura tramite finestrelle protette da reti. All’interno di un apiario olistico le persone possono vivere un’esperienza multisensoriale rilassante e salutare in compagnia delle api:

  • ascoltare (beehumming)
  • respirare (apiaromaterapia)
  • vedere (didattica)
  • comprendere (meditazione)
  • riposare o rilassarsi (area benessere)
  • fare altre pratiche olistiche (yoga e reiki per esempio)

L’apiario olistico quindi può essere anche utilizzato per proporre attività tra loro legate e complesse, trattamenti naturopatici come riflessologia, sedute di meditazione, yoga e tante altre facendo diventare l’attività dell’apicoltore sinergica con altre professionalità presenti sul territorio. Il motto: è l’unione che fa la forza, se andiamo a ben vedere, è proprio un insegnamento delle api.

Fra tutti gli aspetti citati i due più nuovi e che stanno creando molto interesse sono sicuramente l’apiaromaterapia e il beehumming.

È complesso definire l’aria in un apiario olistico: miele, cera, propoli, pollini, la fermentazione del pane d’api, e chissà quante altre sostanze incluse ovviamente il veleno e la pappa reale (per restare tra i prodotti apistici) si sommano agli odori delle essenze del legname impiegato per la costruzione. All’interno di un apiario olistico la fusione degli odori è una percezione complessa. Lo studio dei composti volatili dei prodotti apistici è in straordinaria evoluzione. Il “naso elettronico” spinge alcune università e gruppi di ricerca a acquisire il maggior numero di composti volatili per definire in modo inequivocabile le imperfezioni e le origini dei prodotti alimentari e non. Il miele è tra questi data la sua adulterabilità.

L’apiaroma è ciò che vorremmo definire un “bee-washing”, un’esperienza completa che si sta scoprendo con una “immersione totale in Natura”, come in un viaggio tra i boschi (da cui abbiamo tratto il neologismo) e le coste incontaminate. Siamo ancora all’inizio di un viaggio in una terra inesplorata e perciò possiamo solo rifarci agli aspetti noti dell’aromaterapia per prevedere i possibili risultati che potrebbero scaturire dall’APIARIO OLISTICO. Sappiamo che gli aspetti respiratori sono concreti e che meriterebbero indagini approfondite.

Per il beehumming, vale a dire il ronzio delle api, la psicoacustica ci offre degli spunti sui quali meditare. Il ronzio delle api è un suono armonico rispetto ad altre tecniche di induzione al rilassamento come il rumore bianco o rosa. Il fruscio percepito durante il riposo in un Apiario Olistico induce spesso a rallentare il respiro, silenziarlo per ascoltare attentamente le sue vibrazioni. Se poi si è sdraiati comodamente e rilassati, le “ondate sonore” che salgono e scendono di frequenza asciugano le ansie; chiudendo gli occhi, appaiono immagini ancestrali (secondo alcune esperienze). Forse una parte di queste sensazioni sono frutto di “ricordi atavici” di ricerca esasperata di un cibo dolce e profumato come il miele, in una natura povera di alimenti così appaganti. Lo dimostra la “caccia” delle scimmie ai nidi spontanei delle api, per rubare loro il miele. Solo per rimanere tra i Primati.

Le due azioni (apiaroma e beehumming) sinergizzano tra loro, esaltando gli effetti. In un apiario olistico bisogna però avvicinarsi con la dovuta concentrazione: non è solo una visita piacevole ma una opportunità per il proprio riequilibrio interiore, nella Natura.

L’apiturismo è una nicchia di grande potenziale economico ed educativo: il contatto con la natura e l’osservazione diretta delle api nel loro ambiente sensibilizzano il partecipante al rispetto dell’ambiente e della biodiversità. Lo stimolo positivo che ricade sull’economia locale può innescare un circolo virtuoso che stimola l’apicoltura e la salvaguardia delle api.  Attualmente in Italia gli apiari olistici attivi sono una decina ma tanti sono in progettazione. Abbiamo quindi gli elementi per promuovere l’apiturismo anche nel nostro Paese dove combinare percorsi culturali ed enogastronomici non sarà, crediamo, un problema.

Alla pagina https://apiebenessere.wordpress.com/apiari-olistici/ trovate la mappa degli apiari olistici in Italia…seguitela, la aggiorneremo spesso!

(*) safari in swahili, lingua africana, significa “viaggio” implicando non solo il viaggio, ma anche l’avventura, l’apprendimento e l’esperienza di nuovi luoghi e sapori, diciamo che si adatta bene all’esperienza con le api.

(**) 40 in Polonia, 6 in Repubblica Ceca, 7 in Germania, 7 in Slovenia, 4 in Spagna, 2 in Lituania, 2 in Ucraina, 2 in Portogallo, 2 in Slovacchia, 2 in Ungheria e 1 in Grecia

a cura di Laura Cavalli e Piero Milella

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