
L’attuale vitale agricoltura, con la sua voracità del suolo per incrementare le superproduzioni (beneficiando molto il primo mondo, quello del “benessere”-1), hanno ricadute sempre maggiori sulla natura. Quando si pensa che, da secoli di filosofia e conseguente pratica dell’Uomo dominatore della Natura, ci siamo impoveriti globalmente di specie vegetali e animali, viene da dubitare che la strada intrapresa sia la più sicura. Come riferisce l’ultima relazione FAO 2020, l’agricoltura consuma anche “sorella” acqua (dolce) per circa il 70%, ed è la maggiore fonte del suo inquinamento (1).
Un’organizzazione francese, POLLINIS, recentemente dichiara che “solo in un secolo, due terzi delle siepi agricole sono state sradicate in Francia” (2). Pari a 1,4 milioni di chilometri quadri! Non parliamo di località extra-continentali (Amazonia o Africa), ma della cara Europa. Quando si dice che la siepe del vicino…
Uno si domanda: ma a che serve una siepe? È un rifugio a tanti animali e protezione per piante spontanee, talvolta a noi ignote, eppure vitali nel difendere il suolo da piogge eccessive e venti impetuosi, donando casa a impollinatori solitari. Scomparse le siepi, scompaiono loro.
Anni fa la Comunità Europea dichiarava (3) la dipendenza dal lavoro degli impollinatori nella nostra dieta alimentare tratta dal mondo vegetale (ben il 76%), ribadita quest’anno dalla Corte dei Conti Europea, con una sua Relazione speciale, da cui traggo la chiarissima immagine nel riquadro 1 (4); purtroppo la Corte ha rilevato che in Europa, la Commissione NON HA adottato un approccio coerente per la protezione degli impollinatori selvatici dell’UE. Quindi ricorriamo in Europa un sogno lontano.
In Germania, gli scienziati hanno registrato un crollo di oltre il 76% delle popolazioni di insetti volanti in soli trent’anni (5), e una perdita di due terzi degli insetti delle praterie tra il 2008 e il 2017 (6). Più della metà delle specie di sirfidi, il 67% delle farfalle, il 74% delle falene e l’86% delle api sono in declino (7)!
Più del 40% delle specie di insetti sono oggi minacciate di estinzione, principalmente a causa della scomparsa del loro habitat a favore dell’agricoltura intensiva e dell’uso eccessivo di input chimici sulle colture, pesticidi e fertilizzanti (8).
Dal sito di POLLINIS ricaviamo un grido di allarme: “I ricercatori hanno calcolato che la scomparsa degli impollinatori potrebbe portare a un imminente declino di oltre il 90% nella produzione di angurie, zucche e cacao, e tra il 40 e il 90% nella produzione di cetrioli, prugne, ciliegie, mele e mandorle” (9,10).
Con una certa sicurezza possiamo ricondurre al saccheggio industrial-agricolo del suolo, e a quello abitativo, la smagliante salute della biodiversità.
I campi agricoli, desertificati da soventi arature, frantumazioni della zolla (con erpici sempre più efficaci), da frequenti trattamenti fitosanitari (talvolta non necessari, ma imposti in taluni casi), diventano prede di nuove specie che in mancanza, a loro volta, di loro predatori devastano il restante debole equilibrio ecologico.

Le api sono un argine per una ultima difesa. Esse possono essere allevate, diversamente da altri insetti impollinatori. Sono lì che, con la loro impollinazione coatta, concretizzano le aspettative di Agricoltori attenti alle produzioni biologiche. Sembra, ahimè, che senza il supporto degli Apicoltori non riescano a sopravvivere; idem senza anti-acaricidi, alimentazione di supporto, termoisolamento anche a quote medio-basse e incroci con api di altri continenti.
Abbiamo visto come il BENESSERE delle API si proietta drammaticamente sulla nostra vita quotidiana. Le nuove cultivar autoimpollinanti presentano rischi elevati in un mondo “sterilizzato”, esente da biodiversità, poiché presentano minore produttività in loro assenza.
Pensiamo alle foglie che cadono in questo autunno: coprono un suolo che ne trae il vantaggio per recuperare le forze, che lo riparano e nutrono, così come d’estate hanno donato ombra e protezione al terreno e ai suoi abitanti naturali. Così le api, con la loro presenza talvolta invisibile quanto una foglia su di un albero, riescono a donarci tanto, oltre il loro miele.
Nell’inverno 2018-19 le api sono scomparse al 40%, dal suolo USA, impiegate in massa per la fecondazione dei mandorleti industriali, come quelli della California (che fornisce quasi 80% delle mandorle in commercio).
Nel sito del The Gardian troverete un recente articolo sulle api e, se non lo avete ancora potuto vedere, il trailer di The Pollinators, un documentario girato lo scorso anno sulla tragedia delle api (11) e le violenze alla generosa ape.

autore: dr. Piero Milella
Fonti:
- The State of Food Security and Nutrition in the World” FAO 2020
- Guillerme, Sylvie & Alet, Bernard & Briane, Gérard & Coulon, Frédéric & Maire, Eric. (2010).L’arbre hors forêt en France. Diversité, usages et perspectives.10.4267/2042/31534.
- Parlamento Europeo 2014-2019. “Relazione sulle prospettive per le sfide per il settore dell’Apicoltura dell’UE” (2017/211(INI)) 8.2.18
- Corte dei Conti Europea 2020 “La protezione degli Impollinatori selvatici nell’UE: le iniziative della Commissione non hanno dato i frutti sperati” http://www.euroconsulting.be/wp-content/uploads/2020/07/sr_pollinators_it.pdf
- More than 75 percent decline over 27 years in total flying insect biomass in protected areas Hallmann CA, Sorg M, Jongejans E, Siepel H, Hofland N, et al. (2017) More than 75 percent decline over 27 years in total flying insect biomass in protected areas. PLOS ONE 12(10): e0185809
- Insect Atlas 2020. Heinrich Böll Stiftung & Amis de la Terre Europe, p. 19
- Insect Atlas 2020.Heinrich Böll Stiftung & Amis de la Terre Europe, p. 15
- Sánchez-Bayo, Wyckhuys, 2019. Worldwide decline of the entomofauna: A review of its drivers. Biological Conservation
- Kevan, P. G. and T. P. Phillips. 2001. The economic impacts of pollinator declines: an approach to assessing the consequences. Conservation Ecology 5(1):
- RAPID ASSESSMENT OF POLLINATORS’ STATUS A CONTRIBUTION TO THE INTERNATIONAL INITIATIVE FOR THE CONSERVATION AND SUSTAINABLE USE OF POLLINATORS – FAO 2008
- https://www.theguardian.com/film/2020/jun/17/the-pollinators-honeybee-documentary-film