Oggi, 7 dicembre, si festeggia Sant’Ambrogio, patrono di Milano, ma anche protettore delle api, degli apicoltori e dei ceraioli.
Secondo una leggenda, uno sciame si posò sul viso del piccolo Ambrogio mentre era nella culla e le api entravano ed uscivano dalla sua bocca senza fargli alcun male. Il padre di Ambrogio comprese che si trattava di un evento prodigioso e non le toccò infatti poco dopo le api si allontanarono ed il padre esclamò “se questo bambino vivrà, diventerà qualcosa di grande”.
Molto tempo prima si narra che lo stesso accadde a Platone, le api sono infatti protagoniste di molti altri racconti, miti, leggende … al giovane Pindaro che si addormentò mentre era a caccia, delle api si posarono sulla su bocca e vi costruirono un nido ad indicare la dolcezza dei suoi versi. Virgilio, per il quale le api sono parte della mente divina, ne decantava le virtù.
Adottata fin dall’antichità come simbolo di abnegazione, organizzazione, sacrificio e laboriosità, l’Ape ha avuto un ruolo importante in tutte le tradizioni e nella liturgia.
Per gli egizi era un insetto solare nato dalle lacrime del Dio Sole RA e per gli ebrei era simbolo di forza, ordine, saggezza, regalità e laboriosità il cui prodotto aveva il primato fra i dolci sapori.
In astrologia, l’ape può esser associata al Toro per il miele che produce, al Leone quando è regina, alla Vergine quando è operaia per forza di resistenza, amore per il lavoro e organizzazione.
a cura di Rita Franceschini